L'arte per la gestione delle emozioni 

SdS, 15 settembre 2022

Chi soffre di attacchi di panico troverà istintivo ripararsi nella penombra in pieno giorno, quando c'è già troppa vita per strada.  Chi è in preda al panico, ha necessità di richiamare attenzione d'aiuto su di sé, ma si porta istintivamente ad isolarsi più che continuare ad essere presente agli occhi indiscreti della gente.

In pratica ci si occulta.

Per lo stesso motivo, è proprio quando si è in presenza d'altri che può scatenarsi un attacco di panico.

Ad evitare presunzione di competenze psichiatriche, ed anche quella di voler rappresentare l'universo panico con il proprio (in cui tra l'altro non pochi potrebbero ritrovarsi), facciamo parlare l'arte, chi l'ha vissuta, chi frequentandola ha segnato la Grande Storia o la propria piccola storia individuale.

Se dobbiamo scomodare l'arte non lo faremo a questo punto soltanto per trarne qualche spunto su come combattere gli attacchi di panico, essendo più interessante cercare di comprendere come l'arte possa darci una mano nel gestire (e non combattere!) un più ampio portafoglio di emozioni negative, e per reciprocità logica, anche quelle positive. Le emozioni negative esistono, vanno accolte, sono una risorsa, e non un male ineluttabile, e avendo parlato anche delle emozioni positive, giacché per una grande gioia ci si può ritrovare immersi in un mare di guai! Le inaspettate vincite alle lotterie, la vittoria della divisione sportiva del cuore, solo per fare un esempio comprensibile per chiunque, possono portare a reazioni comportamentali incontrollate. 


E così siamo giunti al punto cruciale: il controllo delle emozioni, belle e brutte.

Già. Ma l'Arte cosa ha a che vedere con il controllo delle emozioni?

Come sempre, noi di Società dei Sogni, ci proviamo, perché è sempre bello ricercare, scoprire, curiosare. La Bellezza come valore da propagare ovunque, che è la nostra missione, non ci accorgiamo che innanzitutto risiede proprio nel volerla ricercare ad ogni costo, per chiunque voglia creare Bellezza, che sia un piccolo artigiano o un grande artista, e a ben vedere, forse, non conta neanche che tale Bellezza così realizzata sia riconosciuta dal pubblico, perché è nella ricerca del bello artistico che risiede già un sereno predisporsi d'animo, quel mettere in pratica la gestione delle proprie emozioni.

La sorprendente efficacia di questa condizione è che essa coinvolge anche chi fruisce dell'arte, proprio perché ogni singolo fruitore nello stesso istante in cui ammira un'opera d'arte sta svolgendo a sua volta una propria ricerca del bello nel bello.

L'arte induce ricerca interiore in chi la crea e in chi ne fruisce, sottraendo entrambi a dispersione di identità, e tale ricerca è proprio concentrarsi sulla propria identità, ritrovandola, ritrovando conferma di sé, riponendosi al centro del proprio mondo, senza dover subire il mondo esterno.

Perché chi non è centrato in questo offset, è fuori controllo da ogni possibile capacità di gestione delle proprie emozioni, quelle belle e quelle meno belle.

Domenico Renna per Società dei Sogni