Fragilità

SdS, 11 agosto 2022

Scusarsi per vivere una condizione o un momento di debolezza manifesta dovrebbe essere vietato dal Consiglio Superiore della Magistratura mondiale. 

Esporre la propria fragilità è da impavidi, coraggiose strutture esistenziali che mettono in conto, facendo emergere il "non sono proprio in forma", di interfacciarsi a muri di incomprensione, semplicistiche paternali consolatorie o a giudizi che potranno fendere ancora di più la persona già smembrata psicologicamente e spesso provata anche nel corpo. 

Fatto salvo il lamento delle prefiche, 
l'ammissione delle fragilità umane ci legittima proprio l'identità di uomini e ci affranca nell'ansia da prestazione di essere sempre al meglio.  

L'auspicabile rovescio della medaglia è che oltre che catartico, far emergere il nostro antieroe (non finalizzato a recare male al prossimo) permette l'identificazione da parte di chi vive su di sé la fragilità senza riuscire ad esternarla, di sentirsi meno inadeguato al contesto sociale. 

Nel brano "la notte" Arisa canta:

"E quando arriva la notte
E resto sola con me
La testa parte e va in giro
In cerca dei suoi perchè
Né vincitori né vinti
Si esce sconfitti a metà
La vita può allontanarci
L'amore continuerà".


Essere fragili è solo una faccia del nostro essere medaglie e la vera sconfitta è il ritenerci infallibili e senza limiti. 

Società dei Sogni è anche #lacasadellefragilita, un opificio per lavorare sentimenti ed emozioni, da fare veicolare con messaggi d'arte, come cilindri e pistoni in coppia o ruote dentate di ingranaggi di vita.

Denise Vacca per Società dei Sogni